2001 | 2002
Il Diavik Diamonds Project è un progetto per la costruzione di una miniera di diamanti a cielo aperto, realizzato in joint venture dalla società britannica DDMI (60%) e dalla canadese Aber Diamond Mines (40%). Il deposito è stato scoperto sotto le acque del Lac de Gras, un grande lago situato nei Territori del Nordovest del Canada, a circa 300km a nord-est della città di Yellowknife. E' una zona inospitale caratterizzata da laghi, isole disabitate e un clima proibitivo con temperature che raggiungono i -50°C d'inverno e i +10°C d'estate. La miniera è raggiungibile solo per via aerea o, nei mesi più freddi, tra gennaio e marzo, lungo una strada di ghiaccio. Sulla più grande delle isole che occupano il lago è stato costruito un campo completamente autonomo, capace di ospitare fino a 1000 persone, completo di dormitori, mense, uffici, laboratori, officine e un aeroporto.
Per rendere accessibile il fondale nella zona di estrazione il lago andava prosciugato. Per fare ciò, il progetto ha previsto la realizzazione di una diga e di un diaframma plastico impermeabile per separare l'area e quindi drenare il bacino. La realizzazione del diaframma è la parte di progetto che siamo stati incaricati di eseguire.
Considerate le condizioni atmosferiche estreme, il lavoro è stato eseguito con modalità diverse nei diversi periodi dell'anno. Se durante il periodo estivo le attrezzature hanno potuto lavorare all'aperto, durante l'inverno (da novembre a maggio) l'attrezzature dovevno lavorare in ambienti riscaldati. Le perforatrici sono state protette da capannoni mobili mentre i mixer e le pompe sono state installate in strutture fisse coibentate; anche le linee acqua-aria-cemento sono state completamente coibentate e riscaldate.
Il trattamento doveva essere realizzato attraverso il corpo della diga e lo strato morenico sottostante fino a raggiungere il substrato roccioso.
La natura dei suoli era abbastanza uniforme molto meno la loro composizione. Lo strato superficiale con spessore da 3 a 30m - il corpo diga - era costituito da materiale granitico estratto in cantiere ed aveva granulometria variabile da sabbia a ciottoli di grande diametro. Lo strato fluvio-glaciale e morenico con spessore variabile da 2 a 15 metri con granulometria da limo a ghiaia con ciottoli e massi. Il substrato roccioso costituito da granito grigio.
La tecnica del Jet Grouting è stata utilizzata per completare lo schermo impermeabile e raccordare il diaframma al substrato roccioso. Il lavoro è stato svolto utilizzando il sistema tri-fluido Pacchiosi PS3 e preceduto da un campo prove, eseguito direttamente sulla diga, con lo scopo di ottimizzare i parametri di perforazione e iniezione. Sono state realizzate colonne con diametri compresi tra 1,24m e 1,60m con un passo di 75cm per ottenere una sovrapposizione di più di 80cm che rappresenta lo spessore minimo richiesto per schermo plastico.
Al termine di ogni perforazione è stata eseguita la misura di verticalità su tutta la lunghezza del foro con l’Inclinometro Pacchiosi modello P401 per verificare che la deviazione massima di progetto fosse rispettata.
Come da specifiche del committente i campioni prelevati per carotaggio dovevano presentare un coefficiente di permeabilità K inferiore a 10^ -8 m/sec almeno nell'80% dei casi e comunque inferiore a 10^ -7 m/sec e una resistenza a compressione compresa tra 0,8 e 2 MPa.